Sea-Watch eroi dei nostri mari

E’ ancora in mare, di fronte Siracusa, da ormai una settimana ( oggi 25 gennaio 2019) la nave di soccorso Sea Watch 3, con a bordo 47 migranti salvati dal mare libico. “Vada a Berlino e faccia il giro lungo passando da Rotterdam, facendoli scendere ad Amburgo” questo quello che ha risposto l’attuale politica italiana.

Il mar Mediterraneo è fratello maggiore del nostro Adriatico. Fortunatamente non ci è mai successo di dover assistere a salvataggi in mare di migranti, non abbiamo familiarità con questo genere di aiuti umanitari. Tuttalpiù ci siamo trovati, noi albergatori di Roseto degli Abruzzi, ad accogliere amici segnati da calamità naturali. Molti gli abruzzesi che, negli ultimi anni, hanno subìto lesioni alle proprie case.

L’Aquila, terremoto nell’indimenticabile 6 aprile nel 2009; la tragedia di Rigopiano, il 17 gennaio 2017 ; Montorio al Vomano, 17 gennaio 2017, un paese a monte di Teramo, rimane isolato per l’incredibile mole di neve 5 giorni (alcuni sfollati per tale evento sono tuttora ospiti nel nostro residence).

In questi giorni assistiamo increduli alle avventure che stanno accadendo alla nave di Sea-Watch 3. In questa sede non riteniamo necessario addentrarci in ciò che le cronache non mancano di aggiornarci.

Siamo una famiglia ( Emma, Francesco, Sandra, Anna, Francesca, mariti e nipoti) e la porta di casa è sempre stata aperta, sentire parlare di dinieghi, rifiuti, impenetrabilità, ci rende ancora più avviliti. Come può, un porto di mare, fare una selezione all’ingresso? Se non entra la Sea Watch, non entra nemmeno lo Yacht!

Senza giudicare il comportamento e le scelte politiche di oggi, ci limitiamo a considerare che gli uomini hanno sempre avuto bisogno di spostarsi. Dal grande Esodo degli ebrei alla Terra Promessa nella Bibbia, al fenomeno emigratorio della popolazione italiana verso gli Usa iniziato alla fine del secolo scorso. Ci auguriamo che  i volontari della Sea-Watch, organizzazione umanitaria senza scopo di lucro che svolge attività di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale con il supporto della società civile europea, possano arrivare ad una opportuna conclusione di questa loro, virtuosa avventura.

Francesca Copia